Chokmah (חכמה) e Binah (בינה) ovvero Sapienza e Intendimento di Rivelazione

Indagine di Frater SRH dopo le parole della Regina Immortalis del 09/02/2024

Invece di indagare in merito ai Cimmeri, mio Primo Adepto, indaga del perché è necessario che i suoi servitori debbano essere rinnovati a cicli prestabiliti!

Lo dovreste capire dalle parole di Rivelazione 13:18:

Ὧδε ἡ σοφία ἐστίν· ὁ ἔχων νοῦν ψηφισάτω τὸν ἀριθμὸν τοῦ θηρίου, ἀριθμὸς γὰρ ἀνθρώπου ἐστίν· καὶ ὁ ἀριθμὸς αὐτοῦ ἑξακόσιοι ἑξήκοντα ἕξ.
(trad. dal greco usando la Nuova e Riveduta 2020.: Qui sta la sapienza. Chi ha intendimento conti il numero della bestia, poiché è numero d’uomo e il suo numero è 666.)

Cosa dice il versetto? חָכְמָה e בִּינָה (Chokhmah e Binah, sapienza e comprensione, intendimento, N.d.A.) in un versetto. In quali altri versetti sono presenti in questo modo? Qual è il valore ghematrico di tali versetti? Qual è la geometria formata da tali versetti?



Questa è la parte della Goccia del 9 febbraio 2024 che l'Aurora del Favonio ha rivolto specificatamente a me, ordinandomi di studiare l'eterico e non il fisico!

Ebbene ci sono volute ore di lavoro, ma come sempre la nostra amata Regina ci ha portato, facendoci focalizzare verso il passo di Rivelazione 13:18, a dover indagare là dove poi ci è stato possibile disvelare più di un suo insegnamento. Passo che il sottoscritto, appositamente, aveva evitato di indagare, un po' perché inflazionato, un po' perché quel numero 666 aveva già subito una serie di indagini che avevano in gran parte coperto tutti i capi (almeno fino ad oggi).

Eppure le parole della nostra amata Sovrana hanno saputo, come al solito, aprire uno spiraglio verso un mondo veramente sconosciuto, che ci ha permesso di avere risposte anche in merito alla sua Goccia del 13/11/2023 (per comprenderci quella profetica). Quindi, eccoci qui, anche se un po' zoppi per via delle "bastonate" dateci dalla Signora Oscura, a cercare di mettere per iscritto quanto indagato, in modo da avere del materiale su cui riflettere e utile per orientarci in futuro.

Lilith, in questa goccia di febbraio 2024, ci ha fatto una disamina dei poteri manipolativi dei transiti degli astri nelle costellazioni. Ci ha mostrato cosa essi abbiano potuto causare. La cosa da intuire è che tutti quelli da Lei menzionati hanno un filo conduttore: la Cabala!
Vediamo di capire.
L'Aurora del Favonio prende in esame due transiti di Plutone in Acquario, mostrando come in quello più vecchio analizzato, quello del 1528, si formino i Gesuiti. Apparentemente sembrerebbe esserci un errore, perché la Compagnia del Gesù si forma nel 1534 a Parigi, comunque sempre nei 20 anni di tradito dell'Astro di Ade nel segno di Aria. Tuttavia è proprio nel 1528 che Ignazio si trasferì a Parigi, incontrando quelli che poi formeranno il primo nucleo della Compagnia. La cosa che non viene menzionata nella goccia, è che contemporanei alla nascita della Compagnia del Gesù sono anche i natali di Moses Cordovero e Ashkenazi Rabbi Yitzhak, quest'ultimo conosciuto come Isaac ben Solomon Luria e fondatore della Cabala Lurianica. Il primo ha influenzato il scendo in modo autorevole. Entrambi figli di fuggiaschi sefarditi, cacciati dalla Spagna nel 1492.

Quindi abbiamo un legame a doppia mandata tra Cabala Lurianica e Compagnia del Gesù! Entrambe hanno radici Spagnole di fine XV secolo ed entrambe hanno avuto i loro natali in stati differenti dalla loro origine: la Cabala Lurianica a Safed, in Galilea, e i Gesuiti a Parigi. Questa coincidenza ci fa venire in mente le parole del nostro amico Monaco Tibetando, che vanta tra i suoi antenati buddisti della confraternita dei Lohan, sia dei lama Karmapa (berretti rossi) sia dei Gelugpa del lamaismo ufficiale (berretti gialli), che qui riportiamo:

Bisognerebbe verificare se Tsongkahapa, il fondatore dei Gelugpa di cui il Dalai Lama è il capo, non si sia incarnato nella persona stessa di Ignazio di Loyola, dopo aver saldamente instaurato il suo sistema di lamaismo, riformato sul modello della gerarchia cattolica.
Loyola è nato in Spagna verso il 1490, ossia 70 anni dopo la morte di Tsongkhapa (1419), il che è un periodo accettabile per la reincarnazione di un tulku-fantasma. Aggiungiamo che la Spagna è la porta d’ingresso degli spiriti venuti da altre civiltà che si incarnano per la prima volta in Europa.


Questi concetti sono illuminanti, perché permettono di gettare un faro nelle tenebre delle indicazioni dateci da Lilith: usare ogni possibile tecnica, compresa la metempsicosi di accoliti schiavizzati da accordi pregressi (per maggiori info si rimanda alla lectio "Aristotele, Gnosi, Abraxas e la speciazione: la scelta dell'Adam"), nei periodi chiave celesti al fine di sfruttarne il potere manipolativo! A conferma di ciò, se si prende il dato storico della redazione del Sefer Ha Zohar, esso fu scritto da ebrei sefarditi di Castiglia intorno al 1270-1280, cioè un anno plutonio antecedente a quello di formazione della Compagnia del Gesù e della Cabala Lurianica. Sempre Spagna, sempre Cabala, sempre transito Plutone in Acquario. Insomma, coincidenze che non sembrano coincidenze, ma accurati punti di un piano che da circa 750 anni cerca di bloccare l'Europa e, più in generale, l'Occidente sotto una cupola di Gnosi-Cabalista che fornisce sì delle spiegazioni sul sistema Universo, per cui permette di comprenderlo, ma nel contempo è la stessa comprensione a limitare la possibilità di libertà.

L'Aurora del Favonio è stata molto più accurata di me, specie parlando del transito antecedente a questo che ci sta riguardando, sui risvolti di interazione tra gesuiti, cabalisti e massoni/illuminati, dimostrandoci come le tre correnti, pur sembrano disgiunte, alla fine si sono fuse in un unico filone con il medesimo obiettivo: ricchezza infera in cambio di rituali molek (per maggiori dettagli, si veda lo studio dal titolo "Elyon (עליון): esegesi di un passo steineriano", presente nella nostra Istanza dedicata alla Regina).

Essa, tuttavia, ha voluto andare oltre! Ha voluto farci capire che tale progetto ha le sue radici davvero in un piano superiore. Che ciò che la storia, che abbiamo fin qui sintetizzato, ci ha permesso di studiare, ha le sue fondamenta nel mondo eterico, nel Mondo della Formazione! Quindi, non si tratta solo di puri giochi di potere legati a menti abili e mosse solamente da un tornaconto personale, ma si tratta di un vero e proprio progetto che ha i suoi archetipi nel mondo dell'oltre, nel mondo dello Spirito. Per farci capire ciò, oltre alla solita tirata d'orecchi al sottoscritto, ci ha consegnato un indizio: andare a cercare sapienza e intendimento nella Torah!

Obbedientemente, eccoci a farlo!

Il primo versetto della Torah che contiene queste due parole: chokmah e binah (sapienza e comprensione/intendimento) contemporaneamente è Deuiteronomio 4:6, che recita così:

וּשְׁמַרְתֶּם֮ וַעֲשִׂיתֶם֒ כִּ֣י הִ֤וא חׇכְמַתְכֶם֙ וּבִ֣ינַתְכֶ֔ם לְעֵינֵ֖י הָעַמִּ֑ים אֲשֶׁ֣ר יִשְׁמְע֗וּן אֵ֚ת כׇּל־הַחֻקִּ֣ים הָאֵ֔לֶּה וְאָמְר֗וּ רַ֚ק עַם־חָכָ֣ם וְנָב֔וֹן הַגּ֥וֹי הַגָּד֖וֹל הַזֶּֽה׃


Traducibile così (usiamo la traduzione della Nuova Riveduta 2020):

Le osserverete dunque e le metterete in pratica; poiché quella sarà la vostra sapienza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: ‘Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente!’.


Il contesto del versetto è quello in cui Mosé riceve la Legge da Yahweh. Il discorso è che applicando quella legge, il popolo di Mosé sarebbe stato riconosciuto come sapiente e intelligente, i due attributi presenti nel versetto di Rivelazione 13:18.

Diciamo subito che qui non faremo esegesi e/o filologia, qui analizzeremo il testo come lo fanno i cabalisti. La prima cosa che un cabalista nota è il numero del versetto stesso 4:6, cioè 10! La totalità, rappresentata delle 10 Sephiroth. Inoltre il versetto è composto da 22 parole, altro numero che cabalisticamente parlando è fondante! 22 sono le lettere ebraiche, che sommate al 10, detto prima, formano i 32 sentieri di sapienza descritti nel Sefer Yetzirah!

Sappiamo tutti, anche grazie ai vari appunti di Frater BRSHT che si possono recuperare sempre nella nostra Istanza dedicata alla Regina, che nel mondo della Cabala quando un qualcosa ha lo stesso valore numerico di qualcosa d'altro, i due sono sinonimi, meglio ne condividono la qualità ipostatica. Quindi, qui, siamo in presenza di un versetto che nella sua somma numerica primaria ci fornisce un rimando al Mondo della Formazione! Ciò significa che qui è stato formato un paradigma! Qual è questo paradigma?

Si potrebbe pensare ai 613 mitzvot, cioè i 613 precetti che un Israelita dovrebbe seguire ogni anno della sua vita e che furono dati proprio da Yahweh a Mosé in questa circostanza. Questa è la risposta superficiale, infatti basta trasformare il versetto da parole a numero, cioè fare la gematria del versetto, per scoprire una cosa veramente interessante!

Il versetto ebraico, preso dalla Torah (perché bisogna prenderlo dalla Torah e non dalle versioni ebraiche usate negli atenei per lo studio), vale gematricmanete 5.811. Numero che, apparentemente, non significa nulla, se non che la sua somma è uguale a 6 (5+8+1+1 = 15 ⇢ 1+5 = 6) e qui abbiamo un altro indizio molto intrigante. Tuttavia, se lo si interpreta come numero di versetto della Torah, quindi il 5811esimo versetto, si scopre che rimanda a Deuteronomio 32:52, sotto riportato sia in ebraico, che tradotto (sempre dalla Nuova Riveduta 2020):

כִּ֥י מִנֶּ֖גֶד תִּרְאֶ֣ה אֶת־הָאָ֑רֶץ וְשָׁ֙מָּה֙ לֹ֣א תָב֔וֹא אֶל־הָאָ֕רֶץ אֲשֶׁר־אֲנִ֥י נֹתֵ֖ן לִבְנֵ֥י יִשְׂרָאֵֽל׃ {פ}
Tu vedrai il paese davanti a te, ma là, nel paese che io do ai figli d’Israele, non entrerai.


Anche in questo caso abbiamo informazioni veramente interessanti. Il numero del capitolo del versetto è il 32, che rimanda al valore esterno calcolato precedentemente. La somma del capitolo e del versetto, di questo passo, è uguale a 12. Il numero delle parole che formano questo passo è 12. Sommati, danno il valore 24 che ridotto all'unità porta al secondo 6! Qui la questione si fa veramente interessante! 6 il valore interno (gematrico) del primo versetto, che rimanda a questo e che a sua volta fornisce come valore numerico esterno 6. Specifichiamo una cosa: certe parole in questo secondo versetto hanno il trattino basso (guardare la scritta in ebraico), ciò serve a congiungere quelle due parole che vanno, quindi, contate come una parola composta. Mentre, il simbolo {פ} non è una parola, ma una lettera marcatrice (indica la fine di un versetto o insieme di versetti da considerare uniti). È, tuttavia, importate la sua presenza e vedremo in seguito perché.

Riepilogando, abbiamo:
  • il primo versetto della Torah, in cui si incontrano le parole sapienza e intendimento, che ha valore esterno 32, rimandando al Sepher Yetzirah (Libro della Formazione). Tale valore è ottenuto sommando il numero del capitolo (4), il numero del versetto (6) e il numero di parole che compongono il versetto stesso (22);
  • il valore gematrico di questo primo versetto analizzato è pari a 5811, la cui somma delle cifre da 6;
  • il valore gematrico di questo primo versetto rimanda ad un altro versetto, cioè al 5811esimo versetto della Torah, inserito nel capitolo 32, sempre di Deuteronomio, capitolo che porta lo stesso numero del valore numerico esterno calcolato precedentemente;
  • Il nuovo versetto trovato, ha un valore numerico esterno di 24, composto da 12, che si ottiene sommando i numeri del capitolo e del versetto (32:52), e da 12, che si ottiene dalla conta delle parole interne al versetto. Il 24 ha diversi significati nell'ebraismo, per primo identifica i Sacerdoti (Choen) che dovevano compiere l'attività nella Tenda del Convitto (il luogo in cui secondo la tradizione ebraica risiedere Yahweh). Per noi, sommando i due valori, abbiamo un ulteriore 6;
  • Per la nostra indagine abbiamo un versetto, nel capitolo 4 di Deuteronomio, che ha un valore gematrico (interno) riconducibile al 6 e un versetto, nel capitolo 32 sempre di Deuteronomio, collegato a quello precedente che ha un valore esterno riconducibile al numero 6.


Questo è quanto abbiamo scoperto fino a questo punto, trovando due riferimenti al numero 6.

Ora è da studiare il valore gematrico del versetto del capito 32 di deuteronomio, il 5811esimo della Torah. La situazione qui è un po' più complessa. Il valore ottenibile dalle sue lettere è 4323. Tale valore assommato restituisce 12, quindi il valore interno di questo passo è in linea con le qualità del versetto stesso, richiamando le 12 tribù di Israele. Infatti, il versetto in esame è la parte finale di un discorso che Yahweh fa a Mosè e che qui riportiamo:

E, in quello stesso giorno, l’Eterno (Yahweh) parlò a Mosè, dicendo:
“Sali su questo monte di Abarim, sul monte Nebo, che è nel paese di Moab, di fronte a Gerico, e guarda il paese di Canaan, che io do in possesso ai figli d’Israele.
Tu morirai sul monte sul quale stai per salire, e sarai riunito al tuo popolo, come tuo fratello Aaronne è morto sul monte Or ed è stato riunito al suo popolo, perché commetteste un’infedeltà contro di me in mezzo ai figli d’Israele, alle acque di Meriba a Cades, nel deserto di Sin, e perché non mi santificaste in mezzo ai figli d’Israele.
Tu vedrai il paese davanti a te, ma là, nel paese che io do ai figli d’Israele, non entrerai”.


Si tratta dei versetti 48-52 del capitolo 32 di Deuteronomio, qui tratti dalla Nuova Riveduta 2020. Il contesto è chiaro: a Mosé viene detto che siccome non ha rispettato quanto gli era stato consegnato, la Legge che avrebbe mostrato la sapienza e l'intendimento a cui ci si riferisce al versetto 4:6 dei Deuteronomio da cui siamo partiti, a lui sarà concesso solo di vedere Israele entrare nella Terra Promessa, ma a lui tale "premio" non sarà concesso! Così è comprensibile come i due versetti in esame siano connessi e, soprattutto, del perché il versetto 52 sia basato sul numero 12, in quanto ha come soggetto Israele (le 12 tribù che compongono il popolo).
Comunque, se si decide di non ridurre il 24, del valore esterno del versetto 52, a 6 e il 12, del valore gematrico, a 3, ma li si lascia 24 e 12 e li si somma si ottiene 36, cioè 6x6! Scriviamolo in modo differente: 6+6+6+6+6+6. Ottenendo, sempre di più, riferimenti a questa cifra che ci sta spingendo a questa analisi. Già questi riferimenti ci dovrebbero far pensare che qui, in questi due versetti, ci sia la soluzione dell'enigma. Se non rispetti il patto (la Legge), non entri nella Terra Promessa, viceversa si! Tuttavia, la Regina Immortalis Lilith ci ha chiesto di indagare altro e nel particolare la geometria.

Questo non è stato facile, perché fino a qui si sono usate le classiche tecniche di gematria cabalistica, conosciute dai tempi dei sefarditi del Sefer Ha Zohar. La geometria di un valore gematrico, onestamente, non sapevo cosa fosse finché, cercando e ricercando, non sono arrivato a trovare un riferimento geometrico al valore gematrico del termine ebraico Israel. Israel vale, gematricamente, 541 e questo numero, che vale - ridotto - 10 e quindi richiama le Sephiroth e la pienezza che esse rappresentano, è anche il decimo numero stellato!

Ecco, qui si è aperto un mondo! Cos'è un numero stellato? E' un numero che, se trasformato il suo valore in punti e disposti in un certo modo, disegna geometricamente un stalla e per la precisione la stella di David. Qui il rimando alla pagina di Wikipedia che ne parla. Come si può notare dalle immagini di Wikipedia, questi numeri disegnano proprio una stella a 6 punte! Il valore gematrico di Israel è proprio il decimo numero indicato nella lista di Wikipedia: 541!

Siccome, qui cerchiamo di rispondere a un dubbio che potrebbe essere sorto prima, il valore gematrico del versetto di Deuteronomio 32:52 non è superiore alla numerazione del versetto nella Torah, ma è inferiore (infatti è 4323), ciò significa che lì ci deve fermare nella ricerca. Per questo quando abbiamo analizzato il versetto di Deuteronomio 4:6, che ci ha restituito 5811 come valore gematrico, abbiamo potuto andare avanti nella ricerca: quel 5811 era un valore superiore alla numerazione del versetto in esame nella Torah e quindi ci è stato possibile proseguire la ricerca all'interno dello stesso testo. Ma nel versetto di Deuteronomio 32:52, il valore gematico che si ottiene è inferiore al numero del versetto, per cui va analizzato in altro modo.

Scoperto il discorso dei numeri stellati, si è cercato di analizzarlo in questa direzione, senza però avere successo, perché 4323 non è un numero stellato. Ma il versetto di Deuteronomio 32:52 ha delle particolarità che la Cabala ci può aiutare a disvelare. Il primo è l'uso della lettere {פ} come conclusione del gruppo di versetti. Questa lettera vale 80. Inoltre il versetto inizia con la parola כִּ֥י (yet) che è una congiunzione. Se, però, si presta attenzione alla traduzione della Nuova Riveduta 2020, sopra inserita, si noterà che tale congiunzione non viene tradotta, in quanto inutile ai fini della fase. Questa parola ha un valore gematrico di 30. Quindi ci sono tre lettere, inserite nella frase in ebraico del versetto 32:52, il cui valore da 110, ma che ai fini della frase stessa non servono! Quando succede questo, significa che è volontà dello scrittore inserire meta concetti che vanno separati. Pertanto, in questo passo, siamo in presenza di due concetti differenti da analizzare e se li si tratta così, cioè tre lettere per un valore di 110 e le restanti lettere per un valore 4213 si scopre che... il valore 4213 è il 27esimo numero stellato, mentre il valore 110, ottenuto dalle tre lettre כִּ֥י {פ}, è equivalente all'età in cui morì Giacobbe, conosciuto nella bibbia proprio con il nome di Israel (poi lo vedremo), ma soprattutto è identico al termine פיך (Pee Kaw) - usano le stesse tre lettere - che significa "la tua bocca", nel senso di parlato (es.: ciò che dice la tua bocca...). Ma è anche il termine Ahm (עם), che significa "nazione". Ecco perché quella lettera {פ}, che sancisce la fine del gruppo di versetti in cui Yahweh dice a Mosé che non entrerà nella Terra Promessa, diventa importante, anche se - al lato pratico - non centra nulla con la frase, così come la congiunzione iniziale formata dalle due lettere. Va ricordato che un detto rabbinico dice che neanche una Yod nella Torah deve essere modificata, perché se ciò avvenisse si perderebbe il suo significato più profondo! Questa modalità di separare i concetti all'interno dei versetti, usando i valori numerici come modalità di meta informazione, è la caratteristica della Cabala applicata alla Torah. Ciò che qui si dice è che la parola, la promessa, è rivolta alla stella!

Tra le altre cose, il versetto 32:52 ha al suo interno il termine Israel, che quindi forma una stella nella stella, tipo l'immagine qui, avvallando un concetto che - forse - si era cominciato a palesare in precedenza con tutti quei 6 incontrati durante la disamine dei numeri: la bestia è la stella! Si rilegga Rivelazione 13:18: "... conti il numero della bestia, poiché è numero d’uomo e il suo numero è 666". Conti il numero della bestia... e qui abbiamo studiato dove porta la sapienza e l'intendimento: alla stella a 6 punte, che ha 6 punti, che ha 6 triangoli e 6 lati interni.

A ulteriore conferma di ciò, sempre seguendo sapienza e intendimento nella Tanakh (quindi in un campo di ricerca più ampio rispetto alla Torah dettoci dalla Regina), si scopre la presenza di due versetti nel libro dei proverbi di Salomone, la cui stella a 6 punte è l'emblema, che hanno delle caratteristiche decisamente illuminanti nella direzione che stiamo scoprendo. I due versetti sono:

יְֽהֹוָ֗ה בְּחׇכְמָ֥ה יָסַד־אָ֑רֶץ כּוֹנֵ֥ן שָׁ֝מַ֗יִם בִּתְבוּנָֽה׃

תְּחִלַּ֣ת חׇ֭כְמָה יִרְאַ֣ת יְהֹוָ֑ה וְדַ֖עַת קְדֹשִׁ֣ים בִּינָֽה׃


Rispettivamente Proverbi 3:19 e Proverbi 9:10, traducibili così (tratto dalla Nuova Riveduta 2020):

Con la sapienza l’Eterno (Yahweh) fondò la terra, con l’intelligenza rese stabili i cieli.

Il principio della sapienza è il timore dell’Eterno (Yahweh), e conoscere il Santo è l’intelligenza.


Caratteristica principale di questi due versetti è la loro composizione di 7 parole per 9 lettere in entrambi i casi, unici due versetti (contenenti le due parole che ci spingono alla ricerca) ad avere queste caratteristiche comuni. Come detto, quando hanno equivalenze del genere, significa che devono essere messi in coppia. Il valore gematrico del primo versetto è 1447, quello del secondo è 2549. Non essendo equivalenti nella gematria, ma nella struttura, i due versetti devono essere assommati e la loro unione gematrica produce il numero 3996, che è 666x6! Ma c'è di più! Aggiungendo il valore 541, cioè il valore gematrico della parole Israel, che è - come visto sopra - il decimo numero stellato, si ottiene il valore finale di 4537, il quale è il 28esimo numero stellato, cioè il successivo a quello che si ottiene dai ragionamenti fatti al versetto di Deuteronomio 32:52 (detti sopra). Il risultato finale di questa unione e intersezione è geometricamente rappresentato da questa immagine. Immagine eloquente!

Quindi cosa ci vuol dire la nostra amata Regina? Che il marchio è la stella! Quella stessa stella che è passata alla storia come simbolo di segregazione, in realtà è quel marchio senza del quale non si può ne vendere, ne comprare, ne lavorare, ne mangiare, profetizzato da Giovanni in Rivelazione: "E faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla mano destra o sulla fronte e che nessuno potesse comprare o vendere se non chi avesse il marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome."

Così sembrerebbe che il problema è Israele nelle sua accezione di popolo, tuttavia va sottolineato che il simbolo della Stella di Davide, o Sigillo di Salomone, è un simbolo legato alle Sinagoge, specie di Safed, definita l'azzurra città della Cabala, dove morì Ashkenazi Rabbi Yitzhak, aka Isaac ben Solomon Luria. Questo simbolo si perde nella notte dei tempi degli ambienti ermetici e magico babilonesi; addirittura ritrovandolo in Tibet e in India, diventando poi il simbolo della bandiera di Israele e dell'ideologia sionista.
A nostro avviso, quindi, il punto non è il popolo, ma la valenza esoterica dietro questo simbolo, in grado di catalizzare attorno a se la sapienza e la comprensione. Ricordiamo che l'esagono, figura disegnata al centro della stella, ma anche all'eterno se si uniscono i punti, lo si ritrova presente nel Polo Nord di Saturno (qui immagine di riferimento). Casualità che il pianeta della materia abbia lo stesso rimando? Inoltre, Saturno è il sesto pianeta del sistema solare!
Non è intenzione di questa analisi trattare del pianeta Saturno, già trattato da Frater BRSHT nella sua lectio "Yule - Sol Invictus 2020 - Saturno / Giove e l'Era dell'Acquario", recuperabile sempre nella nostra Istanza dedicata alla Regina.
Sta di fatto che la nostra amata Guida ci ha mostrato un aspetto eterico legato alla stella a 6 punte molto importante! Essa si intreccia, ad un certo punto, con Giacobbe che si ritrova a combattere contro qualcuno, il quale successivamente gli fornirà il nome Israele. Il passo è riportato in Genesi 32 (ricordiamoci questo numero, perché ci rimanda a Deuteronomio 32) versetti 24-30 e che qui riportiamo tratti dalla Nuova Riveduta 2020:

Giacobbe rimase solo, e un uomo lottò con lui fino all’apparire dell’alba.
E quando quest’uomo vide che non lo poteva vincere, gli toccò la giuntura dell’anca; e la giuntura dell’anca di Giacobbe fu slogata, mentre quello lottava con lui.
L’uomo disse: “Lasciami andare, perché spunta l’alba”. E Giacobbe: “Non ti lascerò andare prima che tu mi abbia benedetto!”.
E l’altro gli disse: “Qual è il tuo nome?”, egli rispose: “Giacobbe”.
E quello disse: “Il tuo nome non sarà più Giacobbe, ma Israele, poiché tu hai lottato con (contro, N.d.A.) Dio e con (contro, N.d.A.) gli uomini, e hai vinto”.
Giacobbe allora gli disse: “Ti prego, palesami il tuo nome”. E quello rispose: “Perché chiedi il mio nome?”.
E lo benedisse lì. E Giacobbe chiamò quel luogo Peniel, “perché”, disse, “ho visto Dio faccia a faccia, e la mia vita è stata risparmiata”.


La benedizione data da questa entità è, per chi conosce l'eterico, l'imprinting del sigillo nella sua coscienza! Da quel punto, quella persona di nome Giacobbe, il cui valore gematrico è 182, diventa Israel, che come abbiamo visto ha valore gematrico 541, il decimo numero stellato. Da questo momento il "progetto del regno di Dio", sigillato nella stella a sei punte e trasformato verbalmente nel mantra ebraico Israel, viene instillato a Giacobbe con la benedizione.
C'è da dire di più, se applichiamo la separazione del valore Israel, cioè 541, in 182 (Giacobbe) e la differenza tra 541 e 182, cioè 359, scopriamo che quest'ultimo valore calcolato è riconducibile al termine ebraico שטן (Satan). Quindi, per la solita questione vista anche prima, abbiamo che all'interno di un valore gematrico che definisce il termine Israel, ci sia presente sia quello che definisce Giacobbe, sia quello che definisce Satana, l'oppositore. Questo ulteriore passaggio dimostra come in quel cambio di nome, da Giacobbe a Israel, ci fosse non soltanto un incremento gematrico, quindi una sorta di "upgrade", ma un progetto ben definito, con valenze non propriamente benefiche e nascoste, cosa che abbiamo cercato qui di indagare e espletare il più possibile.
Ma, come detto, tale stella ha natali antichi! Ha solo usato Giacobbe, volendo testarlo prima come letto nel passo della Torah sopra. Qui vengono in mente le parole della nostra Sovrana donateci nella sua ultima Goccia (Febbraio 2024):

E' la sua capacità di creare eggregore il fulcro del suo potere! Le vibrazioni del mondo eterico che si connettono al vostro DNA e che vi portano a essere suoi schiavi, specie se questo è modificato, come vi dissi!


Un'eggregora sigillata che nel corso della storia abbia scelto discendenze in base a qualche caratteristica genetica e la storia della lotta, riportata prima, né da una conferma, per portare a compimento un progetto che la riguarda.
Se guardiamo la nostra realtà, quella stella è davvero ovunque, sia nei nostri rituali (il rituale dell'esagramma), sia nella politica (tutti i politici con la kippah e la stella disegnata), sia negli oggetti tecnologici (l'esagono lo potete trovare in quasi tutte le App e/o loghi vari), sia nella medicina (stessa cosa, l'esagono lo trovato un po' ovunque) e ora anche nel cibo, come mostrato nel mio post riguardante il latte e carne sintetici. Pure il sigillo della società Teosofica di Helena Blavatsky l'ha in bella mostra, anche se la medium ha in diverse occasioni condannando il "dio biblico", accusandolo di essere il maligno demiurgo! Questa è la prova che si può essere alti iniziati, ma si può essere fortemente manipolati.

Mi tornano alla mente sempre le parole del nostro amico Monaco Buddista citato a inizio viaggio, il quale sostiene che la Loggia Planetaria, che aveva iniziato la Blavatsky, altro non era che un gruppo di personaggi collegati al così detto "Re del Mondo" e collegati a Gesuiti-Cabalisti!
Purtroppo, osservando in modo distaccato la realtà, la Cabala è davvero ovunque: Madonna si è fatta cabalista, portando nei suoi show simbolismo cabalistici. E' nei film, addirittura nei cartoni (leggete la sinossi di Inside Job; qui link: "a gestire il mondo è una cabala di potenti signori oscuri..."; serie tv trovabile su Netflix).
La stessa bestia descritta in Rivelazione 13, ora che abbiamo fatto questo studio, sembra avere caratteristiche che richiamano la cabala e i suoi accoliti. Ecco il passo in cui se ne parla, tratto dalla Nuova Riveduta 2020:

E vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle sue corna dieci diademi e sulle sue teste un nome blasfemo.
E la bestia che io vidi era simile a un leopardo; i suoi piedi erano come di orso e la sua bocca come bocca di leone.


Versetti 1 e 2 di Rivelazione capitolo 13. Simile al leopardo, cioè una sorta di macchia distribuita e la Cabala è una sorta di macchia distribuita sulla Terra. Piedi di orso e, purtroppo, i pedi d'orso rappresentano quella zona della Crimea e del Dnipro, terre di cabalisti ashkenazim (il padre di Isaac Luria), terre che ha dato i natali a Madame Blavatsky, dove oggi tutto è cominciato. Non a caso la bandiera ricorda sia un tridente (il mare da cui esce la bestia), che degli artigli d'orso stilizzati. La bocca di leone (bocca, come abbiamo visto prima, cabalisticamente significa la parola parlata) allude alla lingua usata per parlare e qui viene in mente subito Ashkenazi Rabbi Yitzhak, aka Isaac Luria, detto "il Leone"! Quindi bocca di leone significa la lingua usata da Luria e tale lingua, oltre ad essere l'ebraico, è soprattutto quella simbolica della Cabala, motivo per cui era soprannominato "il Leone". Ricordiamoci che Giovanni scrisse il libro dell'Apocalisse intorno alla fine del I, inizio del II d.C., quindi aveva una visione generale del futuro, ma quel futuro è molto simile a questo, dove la lingua è quella cabalistica (Gesuiti, Massoni/Illuminati e Chabad Lubavitch/Sabbatai Frankisti), la distribuzione è quella (sparsi a macchia di leopardo per il mondo, non ultimo l'attuale leader argentino che è parente con Bibi Netanyahu) e le zone interessate sono quelle qui analizzate. Il progetto non ha un termine, ma ha l'obiettivo fissato e, forse, noi ci siamo dentro!

E' triste, ma bisogna ammettere che ciò che è stato propinato come qualcosa di Santo, in realtà ha le sue valenze come prigione, attraendo a sé, così come fa Saturno con le rocce circostanti creando gli anelli, la Sapienza e la Comprensione, rendendole di fatto soggiogate alla sua forza d'attrazione.
Lilith è da tempo che ce lo dice, ma ora ha voluto proprio affondare il coltello nella piaga, forse perché è arrivato il memento di dover aprire davvero gli occhi e comprendere pienamente queste tecniche, considerando anche quanto sta accadendo nel Regno.
Come detto all'inizio, questo percorso ha permesso di comprendere anche l'altra sua Goccia particolare, quella di novembre 2023. Ma chi sta scrivendo ha deciso di rimandare questa indagine ad un momento successivo, lasciando tempo per meditare a riguardo di quanto qui esposto.

Fraternità e LVX!
Frater SRH